lunedì 10 giugno 2013

L’elettore di destra è stupido

L’en plein della sinistra nelle città, a due mesi da un risultato di parità fra destra e sinistra nel voto politico, conferma che l’elettore di destra è in Italia difficilmente mobilitabile: non si entusiasma, non va a votare per le amministrative – a meno di un interesse diretto. Oggi si direbbe cool. Che dovrebbe essere un complimento, ma non lo è.
Il successo della sinistra è il successo del governo Letta: gli elettori del Pd questa volta non si sono astenuti – il partito della crisi è in crisi: Berlusconi non basta più, come straccio rosso si è stinto. Ma più che una vittoria della sinistra, questa è una sconfitta della destra. O meglio la conferma della sua stupidità.
All’elettore di destra sfugge la basilare nozione che la sconfitta amministrativa indebolisce politicamente il suo schieramento. Si dice per questo la destra qualunquista. Ma non è corretto: è una destra che, pur astretta al ruolo di avida bottegaia, non si fa i conti. Si veda a Siena, dove poche centinaia di voti bastavano per un risultato epocale, un sindaco non comunista, e invece il quasi-eroe ha avuto molti meno voti che quindici giorni fa, un buon 15 per cento dei votanti di allora avendo disertato le urne, benché Siena sia tutto sommato una piccola città. È una destra spensierata, e quasi aristocratica. Per questo perdente.

Nessun commento:

Posta un commento