Essere stato un agente speciale a 19 anni.
Senza studi e senza competenze. Addetto a una cellula di spionaggio della Nsa,
o della Cia, all’università del Maryland. Con villa alle Hawaii e un contratto dopo
dieci anni di 200 mila dollari. Lavorando da esterno, da consulente. Dopo
essere stato diplomatico spia in Svizzera. Per controllare i provider europei.
Uno
scandalo sicuramente c’è, nello scandalo delle intercettazioni in America: la
figura del denunciante. Non per le colpe sue, ma del sistema. Della Rete si
sapeva, che è un sistema interamente americano, sia vera o non la rivelazione
che lo spionaggio si serve anche dei maggiori server, Google, YouTube,
Facebook, Skype, Yahoo, Aol, PalTalk, Apple, Microsoft. Internet è monopolio Usa in
tutti i sensi: logistico, tecnico, legale, commerciale, finanziario, e per ciò
stesso di interesse nazionale.
Lo
scandalo sarà legale, come dice il presidente Obama. Ma conferma un sistema di
spionaggio di tipo sovietico, cioè totalitario, dall’università alla Rete –
mancano solo i Morosov, i bambini che controllano i genitori, e i
capifabbricato.
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