Autore di “La memoria dell’isola”, Scoditti si può dire l’ultimo etnologo. Ha scelto di vivere per decenni, a partire dal 1973, lunghi tratti dell’anno nell’isola Kitawa, la più remota dello Trobriand. (Malinowski ne ha scritto, ma senza mai essere stato nell’isola). In un comunità che non ha scrittura, e se ne è fatto testimone. Dopo esserne stato parte – fino a un matrimonio locale, da cui è nato un figlio, che la comunista ha accudito.
Scoditti ha avuto la ventura di vivere l’ultima cultura orale probabilmente. Di cui è ora la memoria. Delle parole e, qui, delle figure rituali, decorative, pratiche. Soprattutto le canoe – “la canoa è in queste isole quello che la cattedrale gotica era per il popolo nel nostro Medio Evo”. Gli abitanti, un migliaio, lo conoscono come Rorowai, “l’uomo che ricorda”.
Giancarlo M.G.Scoditti, Kitawa. Il colore e il suono della memoria, Bollati Boringhieri, pp. 170 ill. ril. € 27 (remainders)
sabato 1 giugno 2013
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