Quelli di Mani Pulite o della Seconda
Repubblica saranno stati i vent’anni peggiori della Repubblica, se non della storia
d’Italia, guerre escluse, col crollo del 1992-94 (1,7 milioni di posti di
lavoro cancellati) e quello senza argini di questi anni, che minaccia di cancellare
l’Italia dalle grandi economie. Generati e alimentati da un branco di giudici
che, al coperto dell’irresponsabilità, suppostamente costituzionale, e all’insegna
della questione morale, hanno disgregato la politica e gli affari. A favore dei
peggiori interessi degli stessi affari e della stessa politica, manovali del furbesco
partito della crisi: nel nome della questione morale hanno assoggettato
l’Italia alla peggiore corruzione mai vista, in Borsa, nelle banche, in
Parlamento, nelle assemblee locali, nei Comuni, negli appalti, al coperto di
legislazioni impossibili, nel sottogoverno (aziende pubbliche, a partire dalla
Rai, autorità, enti, università, ricerca).
La cancellazione delle forze politiche che se
ne fecero scudo e piedistallo, la Lega, l’ex Msi, l’ex Pci, per conto delle “galassie”
lombarde, ingombra ancora il campo di macerie. Ma gli italiani hanno votato,
con l’astensione e con la protesta, e i tre ex partiti non esistono più.
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