Il titolo purtroppo è rivelatore. Ma la vicenda resta sorprendente – seppure in un certo trend, dopo la scandalosa Christine Angot (Camilleri dice però che il romanzo è del 2004). S.S.Nigro evoca nel risvolto “il terrore gorgonico in una tragedia greca”. No, la Sicilia di Montalbano è sempre solare, anche se qui spesso diluvia. Ma ha, come al solito, mille pieghe, come in ogni altra società composita, sia pure non metropolitana, vecchia-nuova provincia.
Lo stesso Montalbano in qualche modo evolve, riconoscendosi infine come “noto gesuita”, il tipo che mente a tutti, anche a se stesso. Senza pentimenti – gesuita è del resto oggi un fatto positivo (effetto del riflusso? della crisi?). Come tale, Montalbano-Camilleri apre infine, per chiuderlo subito, lo spinoso capitolo della sua insocievolezza. E quindi il cultore non ne può fare a meno.
Andrea Camilleri, Un covo di vipere, Sellerio, pp. 263 € 14
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