Un’area di libero scambio fra Europa e Usa è un
progetto storico. Che sarà sicuramente attuato. Fra due-tre anni. E potrebbe
far risorgere l’Europa nella globalizzazione - è un cambiamento radicale di
tutta la globalizzazione. Proviamo a enuclearne gli esiti, parlano da soli:
1) S’interrompe o comunque si riequilibra
l’unità del Pacifico, Usa-Asia, prevalente in questi trent’anni, a favore di una nuova unità dell’Atlantico.
2) Ci dovrà essere un riassestamento delle
posizioni relative della Cina, nei commerci ma anche nelle produzioni. E del
Giappone - che però si è da tempo cautelato: molte produzioni le fa negli Usa e
in Europa.
3) Si consolida la vecchia area atlantica in vista di un assestamento inevitabile in Asia con la Cina grande potenza - il ritorno immediato del Giappone al nucleare, malgrado il disastro di Fukushima, è in questa prospettiva.
4) L’area di libero scambio è la via a un’economica
comune.
5) Partner esterno ma costituente, gli Usa
riequilibreranno lo strapotere della Germania all’interno della Ue.
6) Per l’Italia, che ha con costanza dal 1947
seguito una politica di fedeltà atlantica, la sponda americana sarà una leva
per sottrarsi all’egemonia tedesca.
7) Altri benefici potranno aprirsi per l’Italia
con la sponda americana - dopo quelli robusti conseguiti sulla scia degli Usa nelle
ex colonie francesi e inglesi e tra i paesi arabi del petrolio.
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