Una tempesta molto artificiosa. E molto
tedesca, cioè brutale, scoperta. Non c’è scandalo nello spionaggio Usa. Non in
quello che due spie dicono. Ma sì nella reazione tedesca. Sproporzionata,
concertata, aggressiva. Indirizzata verso i partner europei prima che contro
gli Usa. Alla Farnesina e a palazzo Chigi non hanno dubbi. La stessa reazione
di Napolitano, “bisogna vederci chiaro”, ne sarebbe espressione: non bisogna
sottovalutare la reazione tedesca, bisogna disinnescarla.
La manovra è stata montata fuori del vertice
europeo di Zagabria. E questo ha fatto drizzare le antenne. Il giorno dopo era il
tema dominante. A opera del cristiano democratico Elmar Bork, presidente della
Commissione Esteri a Strasburgo, e del presidente del Parlamento europeo Martin
Schulz, socialdemocratico, sempre da Strasburgo, entrambi sopra le righe e
all’unisono. Ai quali si univa il presidente della Commissione europea Barroso,
detto “il lacchè”. Con la cancelleria sullo sfondo, che non si “pronunciava” ma
faceva sapere. Pochi dubbi che la manovra non fosse concertata. Spazzati via
dalla mobilitazione del partito tedesco in Italia: Monti e il “Corriere della
sera” – è questo il senso che si dà all’inopinata messa in mora di Monti al
governo.
L’effetto,
non si dubita, è di mettere in stallo il negoziato per il libero scambio,
altrimenti irrifiutabile. E di indebolire l’asse tra la Bce e la Federal
Reserve, che nei diciotto mesi di Draghi hanno agito di conserva – una nuova
linea di attacco al Draghi e al suo quantitative
easing. Cristianodemocratici e socialisti che imputano agli Usa una guerra
fredda all’Europa sa di falso telegramma di Ems. Un falso scopo, un pretesto, l’obiettivo
essendo di tenere gli Usa politicamente fuori dell’Europa.
Nessun commento:
Posta un commento