Piovono angeli su Parigi. Che non per questo si distrae dalla sua ricerca del piacere. Satana vuole prendere il posto di Dio, Dio non si dispiace all’inferno. Un racconto “tumultuoso” e “confusionario”, come le assemblee cospirative dei suoi angeli ribelli.
Numerose letture sono state date a questa cospirazione angelica contro Dio, a partire dalla terra, anzi dalla peccaminosa Parigi, da ultimo quella concettosissima che Roberto Saviano premette a questa riedizione (dopo quasi novant’anni), ma France, se aveva delle ambizioni, le nasconde. Più che altro si diverte – il giovane Maurice “si proclamava antisemita e non frequentava che ebrei antisemiti come lui”, il genere è questo. Tra il bibliotecario impegnato a difendere i libri contro chiunque voglia leggerli (“conservatore di 360 mila volumi, aveva 360 mila motivi di allarme”), buoni cattolici antimassoni, e buoni massoni anticlericali, donne innamorate del piacere, giovani e meno giovani, anarchici, bombe, occhiute polizie, e artisti tanto innamorati dell’arte da copiarla senza vergogna. Di cui gli angeli sono presto la copia. Satana prendendo il posto di Dio a lui si conforma, mentre Dio all’inferno si riscopre umano, molto umano. Ma il ritmo e l’impianto sono da giallo, a parte i quattro o cinque capitoli centrali, una cinquantina di pagine in cui France rifà la storia del mondo: meritano che non si dica tutto. C’è anche la chiesa di Saint-Sulpice, che sarà ambientazione celeberrima col “Codice Da Vinci”.
Anatole France, La rivolta degli angeli, Meridiano Zero, pp. 318 € 10
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