Per
disinnescare la rivolta, il governo borbonico pensò di deportare i prigionieri
politici in Argentina, tra essi Garcèa e Poerio, imbarcandoli su una nave
americana. Nel viaggio i patrioti convinsero il capitano a dirigersi verso
l’Irlanda. Dove verranno liberati, e origineranno con la loro testimonianza il
famoso pamphlet di Gladstone, che disse il Regno la “negazione di Dio”.
Nell’agosto
1959 Garcèa si arruola nell’esercito piemontese. L’anno dopo è tra i Mille.
Fatta l’unità si trasferisce a Parma, senza onori né prebende. È il marito
felice di Giovanna Bertòla, di vent’anni più giovane, maestra piemontese che
l’ha sposato a diciott’anni. Giovanna è la fondatrice e direttrice de “La voce
delle donne”, giornale protofemminsita, per il diritto delle donne al voto e
all’istruzione. Atonio morirà presto, a 58 anni, nel 1878.
L’antropologo
Teti, che aveva anticipato la riscoperta di Garcèa, suo compaesano, alcuni anni
fa nel supplemento culturale del “Quotidiano di Calabria”, ha intessuto attorno
alla ricostruzione storica del personaggio una serie di osservazioni sulla
formazione dell’unità. In particolare sul brigantaggio. Su cui forse
l’antropologia ha già detto troppo. Mentre la storia ha poco da dire, se non
che fu affrontato male. Con pregiudizio, lo stesso che concludeva l’epopea
risorgimentale e ha retto l’Italia unita – ancora dopo centocinquant’anni: la
frase famosa “l’Italia è fatta, bisogna fare gli italiani” è al contrario che
funziona, “gli italiani ci sono, resta da fare l’Italia”..
Il
volume collettaneo, curato dalle autorità di San Nicola da Crissa, è una
raccolta di atti, lettere, documenti, edita localmente nel 2011. Garcèa non si
segnala per gesta eclatanti. Ma è – e potrebbe rappresentare – quel
Risorgimento dell’onestà politica e intellettuale che la lasciato il posto
nelle storie ai carrieristi, capicorrente, maneggioni, un po’ briganti, che
hanno occupato le storie. E confitto il Risorgimento stesso.
Vito
Teti, l patriota e la maestra, Quodlibet, pp. 366 ill. € 28
Bruno
Congiusti, Michele Roccisano, Domenico Tallarico, Antonio Garcea 1820 – 1878, Eroe
calabrese del Risorgimento italiano s.i.p.
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