“Benjamin
Black”, tornato John Banville come nei romanzi seri (in attesa del Nobel, il
primo a un giallista, il quinto a un irlandese, vent’anni dopo Seamus Heaney,
dopo gli irlandesi di nascita Yeats, Shew e Beckett?), fa il giallo facile, con
un plot esile. Lo farcisce di variati ingredienti, rimescolando di tanto in
tanto, per un finale cui siamo già catartizzati. Privilegiata è la psicologia
più che le azioni dei personaggi, che inspessisce molto il racconto - ma si può
leggere saltando, senza perdere nulla. Sorprese poche. La prima qui arriva a p.
150, non risolutiva.
Qui è
questione di sesso, che, benché all’inglese, è inconsueta, non solo per un
giallo.
John
Banville, Un favore personale, Guanda, pp.329 € 10
Nessun commento:
Posta un commento