Si
moltiplicano, senza critiche, senza autocritiche senza mai un bilancio, con
buona pace di tutti, e perfino con letizia, le guerre. A questo e a quello per
nessun fine, quelli dichiarati essendo palesemente falsi. Si fa la guerra a
Assad dichiarandolo dittatore. Cosa che gli Assad sono stati per quasi
cinquant’anni. Ora nel nome di un’opposizione democratica senza volto e senza
obiettivi. Nemmeno per la forma.
Si
è usato dire che si combattevano queste guerre per restaurare la democrazia.
Come se il Kossovo, ora, dopo la liberazione, gestito da un (ex) mafioso, ambisse
alla democrazia. O l’Afghanistan, l’Irak, la Libia con tutto il Nord Africa.
È
un peccato che, col comunismo, sia caduta anche la critica ai “signori della
guerra”. Era la teoria del socialismo che le guerre, le guerre moderne, di
massa, ora di bombardamenti, siano sempre opera di profittatori. È un peccato
perché non c’è altra spiegazione a queste guerre.
Profittatori
moderni naturalmente, umanitari. Le bombe sono le stesse, benché più
distruttive, e le cannonate, ma si vogliono di pace. Come gli inquinatori che
fecero un’industria dell’ecologia. Oggi il veleno è ecologico e la guerra
umanitaria. Le bombe sono intelligenti, etc., Sul piano semantico sono piccole
ipocrisie. Ma coprono cose spaventose, nelle motivazioni ancora più che negli
effetti.
Nessun commento:
Posta un commento