mercoledì 28 agosto 2013

Il Reno si difende sul Po

“Dall’inizio di quest’anno è divenuta parola d’ordine comune a gran parte della stampa tedesca che il Reno deve essere difeso sul Po”: così Engels cominciava “Po e Reno”, a febbraio del 1859. Molto tempo fa, che però non sembra passato. Il nocciolo duro, o galassia tedesca, è espansiva.
Il resto della trattazione riguarda i moti per l’unità. Che in Italia ci furono, ci fu anzi una vera guerra. Che Engels però vede come guerra di potenze, senza Risorgimento, della Francia di Napoleone II contro l’impero austriaco, con la Russia attivamente interessata, mentre l’Inghilterra, al solito, si bilanciava, tra il sostegno al Piemonte e il sospetto verso Luigi Napoleone-Napoleone III, il “vendicatore di Waterloo”. Con una propensione netta filo germanica.
Engels ipotizza che la Germania, attaccata sul Reno, si allei con l’Austria asburgica contro la Francia e il Piemonte. Engels era certo che la Francia di Luigi Napoleone avrebbe attaccato sul Po e anche sul Reno: “Si presentiva in Germania, con intuito corretto, che benché il pretesto di Luigi Napoleone fosse il Po, in ogni caso il suo ultimo obiettivo non poteva essere che il Reno”. E ipotizzava una difesa comune fra gli Stati tedeschi e l’impero asburgico. Anche Marx fu al fianco dell’Austria nella Seconda guerra d’indipendenza. Engels argomenta estensivamente che non è necessario “mantenere” i territori italiani, ma sul presupposto che la Germania e l’impero austriaco fossero tutt’uno.
Il saggio fu ideato da Engels ai primi di febbraio del 1859, quando era già certa la guerra tra Francia e Austria, e un mese dopo era già scritto. “Eccezionalmente intelligente” lo giudica Marx in una lettera il 10 marzo, e consiglia di pubblicarlo anonimo in Germania per evitare la “congiura del silenzio”. Così avvenne: fu stampato un mese dopo in Germania in mille copie, ed ebbe eco diffusa. In prevalenza favorevole, specie tra i militari. Solo a metà maggio, un mese dopo la pubblicazione, si comunicava che l’autore apparteneva al partito dei proletari. Passerà ancora un mese, prima che sia fatto il nome di Engels.
Al saggio, e alla sua ricezione, sottostava una sorta d’identità comune, più che una comunanza d’interessi, tra Germania e Austria. Tutte le recensioni misero in rilievo la giustezza delle considerazioni militari, sul presupposto che l’autore fosse un esperto di cose militari. Con una riserva, da parte dei grandi giornali conservatori, sulla convenienza, che Engels argomentava, di abbandonare i territori italiani.
Un aspetto troppo trascurato del non-Risorgimento tedesco, che l’unità della Germania realizzarà contro l’Austria-Ungheria, prima che contro la Francia.
Friedrich Engels, Po e Reno

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