martedì 13 agosto 2013

Lo “scrittore scritto”, da un altro mondo

Più di tutto attira il titolo: perché “laggiù”? Uno potrebbe dire della Calabria “lassù”, stando a Lampedusa per esempio. E invece non potrebbe, il Sud è uno stato d’animo, condizione esistenziale. Grisi, che non ha complessi e se l’è goduta per quasi ottant’anni, benché calabrese, in queste “dieci memorie” della sua Cutro d’origine, “un paese terribile e romantico”, ne fa una via d’uscita. Verso sogni, follie e fantasmi. Col nonno saggio, la mamma pazza, la nonna evanescente, il barone geloso, l’ammiraglio rinnegato, il trasvolatore dello Stretto sul mantello. “Tutto risorge nel sognato,\ La memoria è futuro”. Anche lo scrittore scritto non è male.  
Francesco Grisi, Laggiù in Calabria

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