sabato 21 settembre 2013

Ciclisti e gay contro bottegai

Ciclisti in festa a Roma sui Fori Imperiali, da un lato, che chiedono pedonalizzazioni spinte della città. A pochi metri negozianti infuriati. Della centralissima via Labicana, ridotta a quattro corsie di scorrimento, “murate”, senza cioè possibilità di attraversamento, verso la stazione Termini e Porta Maggiore. E dell’ancora più frequentata, fino a ieri, via Merulana, convertita in autostrada urbana, intasata.
Il sindaco non s’è fatto vedere e non ha soluzioni. Ma il suo cuore, fa dire, è per la pedonalizzazione. Senza curarsi dell’intasamento adiacente.
Lo scontro ha turbato l’assemblea nazionale del Pd. Che teme di perdere i bottegai. Molti dei quali hanno votato Pd e probabilmente lo stesso Marino, l’Esquilino è di sinistra.
L’irritazione è anche forte tra i residenti dell’Esquilino, che dietro le due vie di scorrimento è un colle residenziale di pregio, l’unico rimasto nel centro della città. Lo era: le sue stradine sono ora invase da percorsi di snellimento, benché tortuosi, di forti correnti di traffico, in direzione san Giovanni e via Appia. Una rivoluzione, per abitudini di vita consolidate da cent’anni, e un terremoto per i valori di mercato.
L’irritazione è forte perché “si sa” che l’occupazione dell’Esquilino è stata fatta per liberare il Celio, il colle antistante sul quale è sempre transitato il traffico da e per san Giovanni. E questo perché da zona militare è diventata centro della movida gay. La prova naturalmente non c’è che il sindaco abbia favorito gli interessi dietro la movida. Ma si sa, questo sì, che la chiusura al traffico dell’ultimo segmento di strada attorno al Colosseo (a una parte del traffico, i mezzi pubblici pesanti, i veri nemici del monumento, ci transitano sempre), si poteva fare senza rivoluzionare i flussi circostanti.

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