Non
è un’ironia della storia che Visentini, liberale, avanzasse il fisco progressivo
mentre Fuà, socialista, fosse per il proporzionale. Parliamo degli anni 1970,
quando il fisco attuale, la “riforma Visentini”, andò a regime. Fua tempererà
la proposta, ma non la rinnegherà, dieci anni dopo, dopo i guasti della riforma
Visentini, proponendo una diversa modulazione di tutto il dispositivo fiscale
in “Troppe tasse sui redditi”, che il suo coautore, Emilio Rosini, rende ora
disponibile online.
Quello
del professor avvocato Visentini era il solito terribilismo italiano ineffettuale,
più minaccioso se possibile di Befera coi suoi incredibili redditometri – una presa
di giro? - e altrettanto inefficace. Di una persona sicuramente onesta e
tuttavia “avvocato dei ricchi”, come lo labellava Scalfari, in privato. Ridurre l’Iva e
non lasciarla tutta al consumatore privato moltiplicherebbe le entrate di un
buon terzo. Ridurre la progressività completerebbe la riconquista di tutto il
quarto di reddito nazionale ora presidiato dall’evasione.
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