Fino a ieri il Teatro Valle occupato a
Roma era simbolo di genialità e eroismo. Ora di abusivismo. Cos’è cambiato? Il
sindaco. Era Alemanno, è Marino. Da non credere.
Borgna, Montefoschi, Cordelli animano,
non isolati, il nuovo fronte di resistenza. Quest’ultimo vale una lettura: “La
Fondazione e i soldi pubblici nel teatro occupato”.
Il professor Silvestri di Messina,
eletto alla presidenza della Consulta per divisione, 8 a 7, sente il bisogno di
dire subito del porcellum che presenta “aspetti problematici”. Ma, aggiunge, “questo
non significa anticipare un giudizio di costituzionalità”. Qui lo dico e qui lo
nego.
Solo la Cisl Funzione Pubblica protesta
contro al chiusura di mille uffici giudiziari. Blandamente. Ma si riafferma
così la vecchia-nuova Dc. Forza di comando e di opposizione.
A molti la chiusura degli uffici
giudiziari periferici semplifica la vita. A giudici e cancelliere per esempio
che abitavano in città (la moglie lavoratrice, le scuole dei figli) dovevano
sorbirsi impossibili pendolarismi, da Roma per esempio a Pontecorvo e ritorno,
tutto in un giorno, quattro ore di fatica, ogni giorno, oltre al costo. Ma
bisogna protestare.
Si continuano a sgomberare a Roma i
campi rom. Ma senza più scandalo. Le cronache solo si adontano della resistenza
degli sgomberati: è violenza, strillano. Ma dove li trovano, i capi cronaca, i
cronisti?
Renzi è un battutiere, e se ne compiace,
ma si lamenta che sul web lo prendono in giro per questo. È una celebrazione,
ma vorrebbe che si parlasse di lui come grande politico.
La celebrazione di Renzi battutiere
dovrebbe in effetti farlo pensare: finora non ha vinto niente. Giusto le
primarie a Firenze, ma contro tre ex Pci che si facevano la guerra e non
s’erano accorti che c’erano le primarie - era tanti anni fa. Ora non c’è nulla
da sfilare a nessuno. Ela parrocchietta che portò allora ai gazebo non basta.
Le stessa lettera, scritta in casa?, con
la stessa risposta di Sergio Romano, il “Corriere della sera” pubblica venerdì
e poi martedì. Ironica sulla denuncia per falsa testimonianza dei testimoni della
difesa al processo contro Fede: non incriminati dalle giudici in aula ma che
rischiano, se non falsificati, di svuotare le condanne delle stesse giudici. Che
le giudici di Milano intendano bene?
Riti ambrosiani. Milano non gradisce le
giudici sacrestane: domani potrebbero attaccare, invece che il puttanesimo, la
droga per esempio, o le truffe.
“Filmeremo le mani” che votano, minaccia
Grillo, ai suoi e agli altri, sul voto segreto. E Rodotà, anche lui fa il
regista?
Seduti
per terra davanti al palco per un’ora e mezza ad ascoltare Renzi intervistato
dalla velina Varetto, direttore di Sky, c’era “tutto il gotha del Pd
piemontese, compresi il sindaco Fassino e l’ex ministro Profumo”. Si ricava la notizia dai giornaletti locali di Torino, non c’è sulla ”Stampa”. Anche una
foto di Fassino e Profumo in adorazione di Renzi avrebbe giovato. Non alla
censura.
Tema di Renzi, parole e concetti, era: “Se andiamo alle elezioni li asfaltiamo”.
Fare le elezioni ora, un messaggio di saggezza
politica, partitica, personale, inarrivabile. A parte l’asfalto.
Ci sono le cifre ora della rapidità d’intervento della Giunta del Senato sulle immunità: in media lavora un’ora a settimane, una settimana su due. Berlusconi deve avere creato molti fastidi ai senatori.
Marchionne, che preside l’Associazione
europea dei costruttori di auto, ne diserta le riunioni. Il perché non ce lo
dicono: non vogliono dispiacere alla Volkswagen.
I giudici di Siena hanno infine scoperto
che il Monte dei Paschi trafficava con la politica. Dopo un anno di indagini.
Trafficava con i berlusconiani Verdini e Gianni Letta.
E lo dicono anche, senza vergogna. I
giudici? Antonio Nastasi, Aldo Natalini, Giuseppe Grosso.
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