Amore – Non è cieco e tuttavia lo
è: per i troppi occhi. Per eccesso di sensibilità, derivante dalle troppe
antenne: amor proprio, verità, procreazione, rispetto, onore (un certo senso
dell’onore), affetto. Comprese le antenne fisiologiche.
Remo Bodei lega l’attrazio e fatale , sul
“Sole” di domenica, della “Nuova Eloisa” e delle “Affinità elettive”, l’una
all’“idea newtoniana dell’attrazione irresistibile dei corpi celesti” e l’altra
alla “chimica”, intesa come “forza selvaggia, propria degli istinti”. In
entrambi i casi destinata a perire - perisce l’elemento debole, la donna.
Più ingegnoso che reale: l’attrazione fatale
non necessariamente lo è, come deve nei romanzi (proto)romantici: è un fuoco
che non necessariamente brucia.
È una mobilitazione. La mobilitazione per
eccellenza, fra tutte le passioni. La riprova è a rovescio in questa epoca di
disaffezione o disappetenza. Anzi, di inappetenza. L’amore non incide più che
un progetto di vacanza, o uno sballo il sabato sera, o un buon pasto – con le stelle.
L’armamentario giuridico che doveva favorirlo
l’ha dissolto. Non per causa ad effetto, non necessariamente, forse per essere
intervenuto in controtendenza. Quanto tutto
è sessuato, cioè spudorato. Il vincolo labilissimo. I modelli poveri,
poverissimi, probabilmente perché non richiesti, non fanno cassetta – non c’è una storia d’amore dai tempi di
lady Diana. Non c’è pedagogia amorosa, e se c’è è rifiutata, nessuna ansia di
aggiornarsi – si nasce “imparati” per non essere interessati. Non c’è pedagogia
né gusto del resto del piacere, se non lo sballo – perfino con la birra.
Si affermano i diritti stancamente, senza
passione. Al più un po’ di show, di esibizionismo. Stanco per utenti stanchi,
in mancanza di nuovi oltraggi.
Futuro – Sarà il luogo del tutto. Tutto
vi esiste, perché tutto vi è possibile.
Instabilità - È il
valore dell’epoca, in politica come in affari e negli affetti. A lungo si è privilegiata la
stabilità, delle istituzioni, politica, delle relazioni personali (familiari,
sociali, nazionali), dell’economia, delle imprese, e di valori o idee (la
coerenza). Si può dirla il valore privilegiato dell’Ottocento, epoca di
catechismi, e anche del Novecento, malgrado le guerre civili europee. Col nuovo
millennio l’informale e l’instabile si privilegia.
Onore - È inafferrabile.
Vacuo anche, in una logica utilitarista. Ma è come l’amore, fonte ineliminabile
di gioie e dolori. La logica utilitarista è in Shakespeare, in Falstaff, che
nelle “Allegre comari” si dice: “L’onore? Che cos’è mai l’onore? È forse un
giustacuore l’onore? È un paio di stivaloni, l’onore? Si mangia, l’onore? Si
beve forse, l’onore? Che te ne fai tu, dell’onore? Si batte moneta, forse, con
l’onore? Di quale onore parli? Del mio? Del tuo? Il mio è diverso dal tutto!
L’onore? Una parola: un soffio, veramente, nient’altro che un soffio”.
Matilde
Serao, che del monologo fa il perno della terza parte del “Ventre di Napoli”,
che intitola “L’anima di Napoli”, lo legge come un esercizio di
anticonformismo, non ipocrita. Ma argomenta che l’onore è molto creativo, e
anche remunerativo. Questo non è necessario: è una difesa.
Il monologo
di Falstaff si recita uguale con la parola amore. Sono le due passioni umane
“irrazionali”, cioè non utilitariste. I due livelli dell’umanità, la
dissipazione e l’acquisizione, che valgono per l’uno e per l’altro.
Passato –
Sant’Agostino lo vuole presente – “Confessioni”, XI: “Del passato dobbiamo dire
piuttosto: «È stato lungo, quel tempo presente», perché era lungo mentre era
presente”. Non è un sofisma, lo storiografo lo sa.
Sesso - Il
Mediterraneo Jean-Claude Izzo, “Marinai perduti”, vuole androgino: “Il
Mediterraneo è di genere neutro nelle lingue slave e in latino. È maschile in
italiano. Femminile n francese. Maschile e femminile in spagnolo, dipende. Ha
due nomi maschili in arabo, E il greco, nelle sue molteplici definizioni, gi
concede tutti i generi”. Non c’è il sesso nelle cose. Ma c’è nelle parole: la
parola è sessuata. Anche il genere neutro è sessuato, per mancanza.
Solitudine
– In forma
di solitarietà, una condizione prima che l’effetto di un evento, di una serie
di eventi, o un’ambizione, distingue l’uomo. Anche il più socievole: è una
forma mentis e conoscitiva più che un modo d’essere.
Tempo – Viene con la creazione. Ne
è la prova?
Con la vita-mondo-evoluzione (mutazione).
Non è un metronomo. È attesa, speranza,
progetto. È un passato pesante, anche solo incidentale.
Tradimento
–
“Traditore in amore, mai delle mie idee”, lo scrittore Boris Pahor si confessa
lusingato. Centenario, quindi saggio: la coerenza prima della lealtà.
Un rapporto d’amore può diventare insostenibile
e anche dannoso. Senza colpe, reciprocamente. Ma senza colpe si presuppone
anche in costanza di affetti. Il vero tradimento è della buona fede altrui.
zeulig@antiit.eu
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