astolfo
Fa impressione vedere il senatore Zanda implacabile persecutore di Berlusconi, ogni giorno, in ogni ora del giorno, su ogni tg. Uno che, giovane segretario di Cossiga, si accreditava come Grande Fratello – a specchio sull’altra sponda, di Luigi Bisignani con Stammati. La scelta sofferta - cioè non sua, dopo che aveva affermato tutto il contrario - di Linda Lanzillotta, Grande Sorella riconosciuta, conferma l’impressione. E, prima, i giudici Esposito, Grande Famiglia influente. Mentre è mancata la difesa da parte di Santacroce, presidente della Cassazione, anch’egli influente seppure di Famiglia opposta. Tra gli Esposito e Lanzillotta, lo schieramento di parlamentari autorevoli-benché-senza-constituency, quali Cicchitto e Quagliariello, aveva confermato i dubbi.
Fa impressione vedere il senatore Zanda implacabile persecutore di Berlusconi, ogni giorno, in ogni ora del giorno, su ogni tg. Uno che, giovane segretario di Cossiga, si accreditava come Grande Fratello – a specchio sull’altra sponda, di Luigi Bisignani con Stammati. La scelta sofferta - cioè non sua, dopo che aveva affermato tutto il contrario - di Linda Lanzillotta, Grande Sorella riconosciuta, conferma l’impressione. E, prima, i giudici Esposito, Grande Famiglia influente. Mentre è mancata la difesa da parte di Santacroce, presidente della Cassazione, anch’egli influente seppure di Famiglia opposta. Tra gli Esposito e Lanzillotta, lo schieramento di parlamentari autorevoli-benché-senza-constituency, quali Cicchitto e Quagliariello, aveva confermato i dubbi.
La Grande Famiglia
Berlusconi continua ad accusare i “comunisti”,
e qui si capisce che sta perdendo colpi. Si può anche dire che, morto Berlusconi,
se ne fa un altro. Ma è importante sapere di cosa si muore. Di lui si dice,
negli epicedi che già si affollano, che si è intrufolato in un’area libera,
come un ladro rubandosela. Non si dice qual è quest’area, che ha continuato a
votarlo contro ogni probabilità, e ogni “evidenza” giudiziaria. È quella della
domanda di una minore invadenza della burocrazia e della tasse, certo. Una domanda
vasta, vastissima, che ha continuato a votare per lui contro venti e maree: Berlusconi
ha trascinato su questo, praticamente da solo, con le ali marcianti
pafarasciste e leghiste, tra Stato e campanile, metà dell’elettorato. Compresa
buona parte dell’altra metà, che non può votarlo giusto perché è Berlusconi, l’arricchito
dalle dieci o venti ville. Questa è una buona ragione, comprensibile. Un ciclo
politico che ora sarebbe giunto alla fine.
Ma fronteggia Berlusconi non una linea di
resistenza, bensì un establishment
formidabile, e questo è meno comprensibile. Estremamente conservatore, anche se
di sinistra. Anzi sovversivo reazionario. Forte delle banche, e di una certa
sinistra politica che tiene sotto sferza, avendola conquistata. Con uno
schieramento mediatico che nanizza quello berlusconiano, per la vastità e la
determinazione: i media di Berlusconi sono acqua e rose, al confronto della
pervicacia e sapienza dello schieramento avverso, di destra (gruppo Rcs, gruppo
Riffeser, Rai, Fiat) e di sinistra (gruppo De Benedetti), martellante,
invasivo, su ogni aspetto della sua vita e di quella dei suoi congiunti, grazie
a un’informazione dettagliata, infaticabile.
Figlie-e giornalisti-e
E allora non resta che una verità: Berlusconi
finisce per mano della sua stessa Famiglia. Di quella elettiva oltre che di quella
di sangue – elevare la moglie Veronica a crudele Medea è troppo divagare, ma
l’ambizione è quella, l’ambizione di lei. Di cui Berlusconi è stato sempre
ossequente. Verso De Benedetti per esempio, malgrado tutto: pronto a ogni cenno
dell’Ingegnere, dal regalo di “Repubblica” a CdbWebTech. Nonché, ora, a
salvarne i bilanci 2013 con i 542 milioni sanciti dalla Cassazione, subito
pagati senza ricorso alle normali pratiche dilatorie. Ma soprattutto con le
assunzioni. Di Alfano a segretario, ma soprattutto di figli camuffati da
giornalisti.
Dare un lavoro (una retribuzione se non
una carriera) ai figli scioperati è una delle prime occupazioni della Famiglia,
e Berlusconi si è sempre segnalato in questa obbedienza. In particolare
facendone giornalisti, professione ambita per la visibilità, l’onorabilità
sociale, la retribuzione, l’assicurazione medica, e la pensione. La lista dei
suoi giornalisti, specie in tv, parla da sola: Calabrese, De Biase, Della Seta, Geronzi, Giliberto, Parodi Delfino, Praderio, Savignoni,
Scalfari, Travaglio, etc, - è lunga. Tutti, si può dire, specie al Tg 5 come lo aveva messo
in piedi Mentana, sono figli e figlie.
Fininvest sotto scacco
Questo non basta più, e Berlusconi è in
affanno: si vede dai tentativi di arrocco. La riperimetrazione delle difese
tenta ritornando a vent’anni fa, attorno al gruppo Fininvest. Sa che è in atto
un’offensiva contro la figlia Marina, l’unica con una qualche capacità di resistenza,
e vuole sapere che prezzo deve pagare per mantenere la proprietà del gruppo e
evitarne la dissoluzione. Forse solo dare il partito a Alfano.
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