Il partito dei caltagironiani l’ha prima
spinto a sottoscrivere i costi maggiorati per la metro C, e ora lo crocifigge.
Lo stesso con i vigili urbani. nessuna concessione di Marino sembra bastare al
loro sindacato. Con la burocrazia del Comune, il segretario generale e il capo
della ragioneria. E sopratutto con i giornali di partito, che a Roma sono le
cronache locali dei grandi giornali, “Repubblica” e “Corriere della sera” – per
i quali Marino è diventato, spregiativamente, “il sindaco in bicicletta”. Oltre
al “Messaggero” di Francesco Gaetano Caltagirone, è di lui che si parla.
Ignazio Marino ha provato a smarcarsi dai
partiti nella gestione del Comune, ma il Pd non lo tollera: alzo zero contro il
sindaco. Bettini, l’anima dei democrat nella capitale, ha aperto il fuoco e
Marino non sa più da che parti guardarsi: non fa delibere, non fa lavorare il
Consiglio comunale, si è circondato di inesperti, 75 assuzioni a chiamata diretta, per una spesa di cinque milioni, di stipendi annuali, sarà commissariato… Il
prossimo passo dovrebbero essere le dimissioni di uno o più assessori, Flavia Barca
per prima.
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