martedì 29 ottobre 2013

Equitalia quanto ci costi

Un esattore senza concorrenza. Che pratica aggi esosissimi, fuori da ogni criterio attuariale. Da usura, anche se legale. E che non ci guadagna. Anzi, ci perde, i bilanci sono fittizi: molti costi del personale li addebita all’Agenzia delle Entrate e all’Inps, i suoi azionisti. Cioè, si fa mantenere dai cittadini che tartassa. Nemmeno l’Unione Sovietica era riuscita in una capolavoro del genere.
Le tasse sono impopolari e Equitalia, si dice, soffre anch’essa di questa sindrome. È possibile. Ma non è un fortino di eroi: è la camera di compensazione dei Comuni. Di quelli in qualche modo amici, quasi tutti democratici ex Margherita, con berlusconiani di origine o fragranza casiniana. Cui provvede ampi anticipi per chiudere il bilancio. Anche a fronte di crediti inesistenti.
È sbagliato dire Equitalia la camera di compensazione della cattiva amministrazione, se non della corruzione. Perché la cattiva amministrazione e la corruzione non hanno corpo, sono mercuriali, invasivi. Ma un utile strumento sì. Almeno si pagasse con le esazioni. 

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