La scuola pubblica è vittima dei genitori.
Per una malintesa deriva democraticistica. Il “discorso” sulla scuola, se non l’effettiva
gestione dell’insegnamento, nelle fasce obbligatorie, la sua organizzazione, il
suo finanziamento. Che sono materia della funzione pubblica, e ne risentono la
debolezza.
Nel quadro delle cose possibili, la scuola
è vittima dei decreti delegati, con cui Franco Maria Malfatti, ministro allora
della Pubblica Istruzione, introdusse quarant’anni fa anni fa i genitori nella
gestione. Da lì questioni inenarrabili, che indeboliscono la struttura direttiva
e scoraggiano l’insegnamento. Costi moltiplicati per la attività alternative.
Un’espansione abnorme dei servizi di sicurezza – i bidelli. E dei costi di
refezione. Con la contestazione dei risultati, spesso in tribunale
amministrativo, e degli stessi metodi d’insegnamento. A ruota libera, cioè
senza criterio e senza sanzioni. All’infinito. Tutto per poter poi dire: la
scuola fa schifo.
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