Dopo l’ultima crisi si sarebbero
ricreduti? Lippolis e Salerno rifiutano la deriva presidenziale. Trattando essi
soprattutto il primo settennato di Napolitano si può capire: è stato un
presidente che ha provato a rientrare nei ranghi. Ma se avessero analizzato la
presidenza Scalfaro, che il “golpe” presidenziale portò a termine
risolutamente, licenziando governi, formandone di suoi, sciogliendo le Camere
d’arbitrio, converrebbero che la presidenza non ha niente più del notarile, il
regime di fatto è presidenziale. Dell’unica carica che sta in carica inappellabile
per ben sette anni.
Tutti le competenze che di fatto la costituzione assegna al
presidente ma nel quadro di una Repubblica assembleare – parlamentare nelle
intenzioni – sono state esercitate, anche con durezza. Perfino sui poteri sui
quali il presidente ha competenze solo formali di vigilanza, e più di
rappresentanza, il giudiziario e il militare.
Lo studio di Lippolis e Salerno pone
comunque paletti solidi ai costituzionalisti che la costituzione dicono
intoccabile – altrimenti, dicono, si fa il gioco della P 2 (la P 2?).
Vincenzo Lippolis-Giulio M. Salerno,La Repubblica del Presidente. Il settennato
di Giorgio Napolitano, Il Mulino,
pp. 200 € 16
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