sabato 12 ottobre 2013

L'Italia è presidenziale ma non si dice

Dopo l’ultima crisi si sarebbero ricreduti? Lippolis e Salerno rifiutano la deriva presidenziale. Trattando essi soprattutto il primo settennato di Napolitano si può capire: è stato un presidente che ha provato a rientrare nei ranghi. Ma se avessero analizzato la presidenza Scalfaro, che il “golpe” presidenziale portò a termine risolutamente, licenziando governi, formandone di suoi, sciogliendo le Camere d’arbitrio, converrebbero che la presidenza non ha niente più del notarile, il regime di fatto è presidenziale. Dell’unica carica che sta in carica inappellabile per ben sette anni.
Tutti le competenze che di fatto la costituzione assegna al presidente ma nel quadro di una Repubblica assembleare – parlamentare nelle intenzioni – sono state esercitate, anche con durezza. Perfino sui poteri sui quali il presidente ha competenze solo formali di vigilanza, e più di rappresentanza, il giudiziario e il militare.
Lo studio di Lippolis e Salerno pone comunque paletti solidi ai costituzionalisti che la costituzione dicono intoccabile – altrimenti, dicono, si fa il gioco della P 2 (la P 2?).
Vincenzo Lippolis-Giulio M. Salerno,La Repubblica del Presidente. Il settennato di Giorgio  Napolitano, Il Mulino, pp. 200 € 16 

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