mercoledì 2 ottobre 2013

Premi letterari, soddisfatti o rimborsati

Si ritrovano sempre più di frequente a fine stagione i romanzi premiati, presso chi usa leggerli, al bagno a mare, in salotto a casa, o sui treni, con l’orecchietta alla decima o ventesima pagina. Di lettori che hanno messo il segno e poi si sono dimenticatoi di riaprire il libro. Forse per una ragione: le dieci o venti pagine devono essere il limite estremo fino a cui la curiosità e poi la pazienza hanno retto. Non si segnalano infatti  ultimamente tra i premi letterari, nonché capolavori, nemmeno letture interessanti.

Non c’è un’Autorità che governi questo mercato. E tuttavia qualche correttivo si propone. Il rimborso sarebbe la garanzia migliore. Anche se si presta ad abusi. La misura è complessa. Dieci edizioni sull’unghia, venti, trenta per i superpremiati, sono molto più di un treno in ritardo. E un caso anche più frequente di un Dom Pérignon che si riveli acqua gassata. Ma correttivi sono possibili: per esempio un parere motivato per il rimborso. Non si tratta di grandi cifre, 20-25 euro. A fronte dei quali è in ballo la voglia e l’abitudine alla lettura. Meglio sarebbe la lettura in prova senza obbligo d’acquisto. 

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