Quante cose turpi si vedono in una
semplice partita di calcio, e quanto limpide le turpitudini della morbosa
Italia appaiono. La squadra di calcio più infetta del mondo osannata come
esempio del miglior calcio: la società degli speculatori immobiliari, delle
banche fallite socie degli speculatori, e di un Comune corrotto, che paga i
calciatori cento milioni. Uno di questi, il calciatore più antipatico del
mondo, un simulatore, osannato. Giudice un allenatore italiano che fu pagato da
questa società due milioni qualche anno fa per insegnare a contrastare la
stessa squadra italiana in una Coppa Campioni. Un arbitro indecente, che dà
rigori, espelle, e inverte le ammonizioni, tutto sempre a danno della stessa squadra.
Una televisione che si fa forte del pubblico di questa squadra, moltiplicando
la pubblicità e il costo della stessa, per fare il tifo, dall’inizio alla fine,
per la squadra avversa. La stessa televisione che ha interessi in Spagna legati
al Real Madrid, bisogna pur dire la parola – tanto più che ora “real” è in Spagna
attributo non onorevole.
Questo Real Madrid fa marcare Pirlo a
uomo, dal suo centravanti Benzema. Una curiosità, e anche uno scandalo
atletico-tattico, ma Mediaset che fa la cronaca non se ne accorge. Non ne fa
cenno neppure Aldo Serena, un commentatore che pure di calcio se ne intende. Il
cronista Mediaset Piccinini per tutta la partita non ha occhi e parole che per
il Real Madrid, in toni esaltati. E più per l’antipaticissimo Ronaldo. Ronaldo
segna in fuorigioco ma Piccinini non lo dice e non lo fa rivedere. Il Real
Madrid gioca un tempo in undici contro dieci ma all’ascoltatore che non lo sa
non gli viene detto. I cronisti e Sacchi dicono che “in Europa” si danno i
rigori per niente – che non è vero. E non dicono che “in Europa” si puniscono i
simulatori, e Ronaldo no. Pistocchi fa la moviola ma evita di far rivedere il
goal di Ronaldo, e le sue cadute.
Tutto questo a danno di una società che è
nemica politica di Berlusconi. Da parte della televisione di Berlusconi. Che così
si arricchisce alle spalle dei suoi nemici. Poi si dice che è un incapace.
Gran tripudio di madridisti in festa sugli
schermi dopo la partita, Ancelotti, Casillas, festeggiati dai cronisti Mediaset.
Scodinzolanti, benché mesti, pure gli juventini ai microfoni avversi, Conte,
Marchisio. Ma non gli stranieri, Pogba, Llorente, che sono atleti e non
politicanti.
Si capisce che Milano abbia domato Torino,
fin dai tempi mitizzati dell’Avvocato e col concorso dello stesso. La tiene ora
con la museruola.
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