Un’anticipazione della “Terra desolata”
Donatella Velluti rintraccia nei temi e nella scansione. Di più, si può dire: Wilde
è un anticipatore di Borges, della narratologia del paradosso, e un alter ego del superuomo di Nietzsche. Un
anticristo, tutto permeato come il filosofo di materia cristiana, una rarità
contemporanea.
Sono brevi testi, ma pieni dei Vangeli
e, annota Donatella Velluti, della Bibbia: “Ognuna delle «poesie» corrisponde
al rovesciamento ironico di no dei primo otto libri della bibbia (con
l’esclusione del «Levitico»)”. Ma non del tutto ironico, il “rovesciamento”
contiene molta teologia. Specie il più lungo dei poemetti, “Il maestro di
saggezza”
I poemetti sono anche un’anticipazione,
nota sempre la curatrice con sicuro acume, del «metodo mitico» che Eliot
attribuirà, come “una scoperta scientifica”, al Joyce dell’“Ulisse”, sulle
tracce di Yeats. Il “metodo” è dunque irlandese, Wilde-Yeats-Joyce – con Pound,
però, nel mezzo.
Oscar Wilde, Poesie in prosa
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