Bloccare la candidatura di Martin Schulz
alla presidenza della Ue. Non più richieste di eurobond, o di contabilità diverse per gli investimenti: al ministero degli Esteri si è giunti alla conclusione che la sola possibilità di rianimare la Ue sia politica.
Bloccare Sculz è comunque il compito che la Farnesina si è dato, e in particolare
il ministro Emma Bonino. Non per fare un favore a Berlusconi (criticato da
Schulz all’Europarlamento, Berlusconi lo bollò di “kapò”), ma perché è l’unico
modo per riportare la Germania tra pari a Bruxelles.
È anche un novità di metodo, seppure un
ritorno all’antico: non più “richieste” a Bruxelles e Berlino, né per gli eurobond
né per una diversa contabilità nazionale, ma la vecchia diplomazia. Col Muro
essendo finita l’Europa del “vogliamoci bene”. Ma per ciò stesso la partita non
sarà facile.
Avanzata dai socialisti europei, in realtà
tedeschi e francesi, la candidatura Schulz servirà a Angela Merkel per tenere
buono il suo governo di sinistra dopo quello di destra. Avrà quindi l’appoggio
di una parte consistente del partito Popolare europeo. La candidatura di un
socialista è anche in linea con la tradizione di alternanza, al vertice Ue, tra
i diversi schieramenti politici. Dopo quindici anni di presidenza “bianca”, con
Prodi e Barroso, toccherebbe a un socialista.
La Farnesina deve quindi
combattere su due fronti, la Germania, e la prassi europea. È in questa prassi
che Emma Bonino cerca la leva per bloccare Schulz.
Martin Schulz si è dedicato nell’ultimo
mese ai contatti col partito Democratico, a Roma, a Firenze, e in Sicilia. La persona non ha convinto. Ma anche come immagine: il Pd ha molte resistenze a sponsorizzare un candidato tedesco.
Secondo Bonino, l’Italia può rifiutare l’appoggio a Schulz senza problemi formali: il Pd figura a Bruxelles nella
terza forza politica, tra i Liberaldemocratici. Anche la presidenza Prodi
figura ufficialmente come liberaldemocratica. Dopo il popolare Barroso si
tratta dunque di trovare un’altra candidatura liberaldemocratica.
La candidatura alternativa non è ritenuta
difficile. Anche perché Schulz è personaggio non gradito non soltanto in Italia. L’unico vero
scoglio sarà sempre Merkel, la sua capacità di condizionare i popolari europei
in favore del candidato tedesco, benché socialista.
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