venerdì 1 novembre 2013

Bloccare Schulz, il primo passo

Bloccare la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Ue. Non più richieste di eurobond, o di contabilità diverse per gli investimenti: al ministero degli Esteri si è giunti alla conclusione che la sola possibilità di rianimare la Ue sia politica.
Bloccare Sculz è comunque il compito che la Farnesina si è dato, e in particolare il ministro Emma Bonino. Non per fare un favore a Berlusconi (criticato da Schulz all’Europarlamento, Berlusconi lo bollò di “kapò”), ma perché è l’unico modo per riportare la Germania tra pari a Bruxelles. 
È anche un novità di metodo, seppure un ritorno all’antico: non più “richieste” a Bruxelles e Berlino, né per gli eurobond né per una diversa contabilità nazionale, ma la vecchia diplomazia. Col Muro essendo finita l’Europa del “vogliamoci bene”. Ma per ciò stesso la partita non sarà facile.
Avanzata dai socialisti europei, in realtà tedeschi e francesi, la candidatura Schulz servirà a Angela Merkel per tenere buono il suo governo di sinistra dopo quello di destra. Avrà quindi l’appoggio di una parte consistente del partito Popolare europeo. La candidatura di un socialista è anche in linea con la tradizione di alternanza, al vertice Ue, tra i diversi schieramenti politici. Dopo quindici anni di presidenza “bianca”, con Prodi e Barroso, toccherebbe a un socialista.
La Farnesina deve quindi combattere su due fronti, la Germania, e la prassi europea. È in questa prassi che Emma Bonino cerca la leva per bloccare Schulz.
Martin Schulz si è dedicato nell’ultimo mese ai contatti col partito Democratico, a Roma, a Firenze, e in Sicilia. La persona non ha convinto. Ma anche come immagine: il Pd ha molte resistenze a sponsorizzare un candidato tedesco.
Secondo Bonino, lItalia può rifiutare l’appoggio a Schulz senza problemi formali: il Pd figura a Bruxelles nella terza forza politica, tra i Liberaldemocratici. Anche la presidenza Prodi figura ufficialmente come liberaldemocratica. Dopo il popolare Barroso si tratta dunque di trovare un’altra candidatura liberaldemocratica.
La candidatura alternativa non è ritenuta difficile. Anche perché Schulz è personaggio non gradito non soltanto in Italia. L’unico vero scoglio sarà sempre Merkel, la sua capacità di condizionare i popolari europei in favore del candidato tedesco, benché socialista.

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