Il
rinvio del delitto Kercher a Firenze ha confermato che niente è come appare
nella giustizia. La Cassazione, che non
poteva entrare nel merito, ha invece dato un colpo di maglio a ogni esito. Non
per altro, per aver scagionato, cosa che
non poteva, Sollecito. Negando ogni validità all’ipotesi del gioco erotico.
C’erano
pochi dubbi su questo esito: la famiglia Sollecito ha i suoi santi, benché non scoperti,
e l’avvocatessa Bongiorno, discepola di Fini, pure. La sentenza della
Cassazione era scritta. C’è un problema residuo: qui non ci sono balordi su cui
depistare il tutto. Si è tentato con un paio di “negri”, è stato un fallimento.
Non è però un vero problema: il delitto può restare insoluto, i Meredith sono
dei poveretti.
Il
processo si è peraltro già chiuso all’apertura. Il ragazzo Sollecito, che un
anno fa già festeggiava in America, ai festival, su facebook e con Amanda, si è
potuto presentare come vittima incontestata. Sempre un anno fa ancora indulgeva
in intemperanze: accusò in un libro, “Honour Bound”, i carabinieri e i giudici
di maltrattamenti. Ma nulla d’irreparabile, l’avvocatessa Bongiorno ha impedito
che il libro si traducesse, e il processo è subito entrato nel binario concertato.
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