C’è
una Polizia Postale, e c’è anche unì’Autorità per la Privacy, costosa.
Ma non c’è riservatezza nella rete: chiunque può sapere tutto di chiunque.
Anonymous scorazza liberamente per tutti i siti che vuole, non c’è protezione.
Cioè c’è, per gli enti pubblici anche certificata, ma non tiene. Né c’è
repressione: la Polizia Postale non ha messo a segno mai un successo contro un
qualsiasi hacker. Solo per restare agli ultimi mesi, sono stati visitati
liberamente i siti dell’Interno, della Difesa, e della Polizia. Che si
penserebbero i più protetti. Oltre a quelli
del Vaticano, di Equitalia, dell’Enel, del ministero dell’Istruzione, e
di ogni altra bestia nera degli irriducibili – no tav, black bloc, centro
sociali, ecc. on un po’ di spasso da ultimo: Anonbymous soprattutto bersaglia
il presidente della Regione Calabria, Scopelliti.
Cioè, le autorità di controllo ci sono. Ma
per multare chi si fa visitare da Anonymous, per la vulnerabilità del proprio
sistema di protezione. Sempre Scopelliti
è stato multato sette mesi fa dall’Autorità per la Privacy: 120 mila euro – lo
stipendio di un consigliere dell’Autorità.
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