Dopo il quasi dimezzamento dell’elettorato in
Sicilia, la Basilicata va oltre, sfondando il 50 per cento: ha votato il 47,6
per cento. Qui non possiamo nemmeno dare la colpa a Berlusconi, la regione Basilicata
è di sinistra.
Il Pd si divide (su Cancellieri, le tasse, le
primarie, i circoli vuoti), chiude le sezioni, sospende il tesseramento, ma
il “Corriere della sera” fa oggi sei pagine su Berlusconi, una sul Pd.
Berlusconi paga almeno la pubblicità?
Appena passata di mano, Fonsai è dichiarata la
compagnia di assicurazioni meglio amministrata d’Italia, ed è la stella di
Borsa – ha raddoppiato di valore in dieci mesi..
Dopo Dolce & Gabbana, il pool reati
economici della Procura di Milano, una diecina di giudici diretti da Francesco Greco,
beccano Vanessa Incontrada, sempre per evasione fiscale. Poca roba, per il
resto Milano è a posto.
Qualche calciatore, però, non guasterebbe.
Reclutato a un’assurda campagna contro l’Opera
di Roma e il maestro Muti, Valerio Cappelli ne compara sul “Corriere della
sera” i numeri con la Scala: pochi spettatori a Roma rispetto a quelli di
Milano. Soprattutto considerando che Roma è città turistica. Ma i turisti a Roma
hanno il Colosseo cui pensare, San Pietro, Trevi, perfino il Vittoriano, le
masse sono perverse. A Milano invece la Scala, non hanno altro.
Carmine Gallo è un sottufficiale di Polizia che
si è segnalato a Milano contro la ‘ndrangheta (rapimenti di persona) e la
droga. Sottoposto a vari processi, è stato assolto ultimamente dalla Cassazione
in quanto vittima di vessazioni da parte dei Carabinieri del Ros. Uno pensa di
aver letto male.
La Guardia di Finanza deposita in ritardo di
due mesi la “notazione” sul traffico telefonico di Antonino Ligresti con Anna
Maria Cancellieri. In tempo per 5 Stelle. Dice: avevamo altro da fare.
C’è una Spectre in Italia? C’è. Regnante
Napolitano, Comandante in Capo delle Forze Armate.
Ghedini trova la strada maestra per Berlusconi
nell’affidamento ai servizi sociali, che estingue anche la condanna ed evita
l’incandidabilità politica. La soluzione che la Procura di Milano aveva individuato
- e pubblicizzato, in una serie minuziosa, sul “Sole 24 Ore, a cura di
Donatella Stasio, capo servizio giudiziario – subito a ridosso della condanna
del giudice Esposito:
“L’intera
vicenda della trattativa”, lo Stato-mafia, “è costellata di episodi e
rivendicazioni dal movente poco chiaro”. Non piacciono più al “Corriere della
sera” le minacce di Riina, e lo dice in un articolo anonimo. Omertà?
Resipiscenza?
Le
minacce di Riina al pm dello Stato-mafia forse sono vere forse no. Le
interpretazioni del procuratore Capo di Palermo Messineo sono invece vere, nel
senso che Messineo l’ha detto: Riina vuole morto il pm Di Matteo “per ordini
superiori”.
Di Matteo era pm a Caltanissetta quando le indagini
sulla strage di Borsellino e della scorta furono deviate su una falsa pista.
Per caso, certamente, o incapacità. Il giudice Grasso, da Palermo, le indirizzò
sulla pista giusta. Divenendo per questo Procuratore Nazionale Antimafia ,
senatore, e presidente del Senato. Da qui ora fa lega con Di Matteo, e questo è
strano: sembrava avesse ancora un gradino da scalare, al Quirinale.
Catello
De Martino ha fatto dell’inesistente, costosissima, Opera di Roma il miglior
teatro d’opera italiano degli ultimi tre anni. Perfino stupefacente la penetrazione del belcanto, in forma di opere intiere, con recitativi e cori, nelle scuole elementari, con Mozart e Verdi, e in questo 2013-2014 Leoncavallo. Ma se ne deve andare: il sindaco
Marino vuole la sua poltrona. Anche a costo di passare per il commissariamento
– con un uomo suo.
Questo sito l’aveva detto, Marino vuole un uomo suo all’Opera di Roma. Ma non per questo Marino lo fa: i “novissimi” della politica sono come i vecchi, forse più avidi.
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