Tutto
quello che dovreste sapere ma non si dice:
L’Ocse rivede al ribasso le stime sul prodotto interno lordo dell’Italia
nel 2013, da meno 1,7 a meno 1,9 per cento. Due settimane dopo che la Commissione
Ue aveva anticipato l’ulteriore peggioramento del pil, da meno 1, 3 a meno 1,8.
Quaranta giorni dopo che analoga revisione al ribasso era stata fatta dal Fondo Monetario Internazionale,
da meno 1,5 a meno 1,8.
Il tasso di disoccupazione è in Italia al 12,5 per cento. È un record
storico, dopo gli anni immediatamente successivi alla guerra. Il precedente
record negativo era del 1983, al 10,9 per cento.
La disoccupazione era dell’8,4 per cento nel 2011 – inferiore alla media
Ue, 9,6 per cento. La recessione indotta dal governo Monti ha peggiorato la
disoccupazione in diciotto mesi di 3,1 punti percentuali, settecentomila posti di lavoro.
In particolare è peggiorata la disoccupazione degli uomini: era al 7,6
per cento nel 2011, contro il 9,6 della media Ue e delle donne in Italia, è ora,
secondo le prime stime, al 12 per cento.
La banche italiane sono le più solide in base ai parametri: il core
tier 1 supera l’11 per cento, ed è giudicato di tutta sicurezza. Misura la
consistenza del capitale e delle riserve di bilancio
(utili non distribuiti al netto delle imposte) in rapporto al credito concesso.
È migliorato ed è forte in relazione al credit
crunch, allo scarso credito attivato per investimenti. Le banche sono
solide perché l’economia è debole.
Le banche italiane, considerate dalla Banca d’Italia le più affidabili,
registrano tutte ricavi e utili in calo a fine settembre rispetto al già
difficile 2012. I minori tassi di attività e guadagni i sono imputati per
intero alle attività italiane.
Le sofferenze delle banche italiane (crediti non riscuotibili)
aumentano ogni mese di 2,2 miliardi. Il totale delle sofferenze lorde era a
settembre di 144 miliardi. Aumentato di 26,8 miliardi rispetto al record
negativo precedente di settembre 2012, o del 22,9 per cento.
Nessun commento:
Posta un commento