Tradiscono quest’anno anche
le noci di Sorrento: due su cinque sono bacate. Questa è sfuggita a Rizzo e
Stella, ma non si può dire che manchino d’impegno - sono le colonne portanti
del “Corriere della sera”, che è il giornale più importante dell’Italia: l’indice
su cui si esercitano non lascia scampo. Il Sud sta messo peggio della Bulgaria.
Peggio: peggio della Bosnia – o è la Macedonia? Pieno di mafia, eh sì. E di consiglieri
che rubano. Anche questo è vero: i consiglieri regionali rubano per definizione,
e rubano pure al Sud. Che è pure, benché ricco di spiagge e di monumenti, senza
turismo. Non come le Baleari.
Il “se” non vuol dire
nulla: l’editore cerca di camuffare la cattiva azione. Riempie anche le
presentazioni in libreria e online di buoni propositi: come faremmo senza il
Sud, eccetera. E agli autori attribuisce sincera indignazione: il Sud “fa venire il sangue
al cervello per chi ama il Sud”. Per fortuna, come farebbero sennò? Ma niente
paura: lo stesso editore li esibisce sul sito col
microfono in mano molto distesi e sorridenti, davanti alle pile giallognole del
libro.
Il disgusto di questa compilazione d’indignazioni si potrebbe
anche argomentare. Per esempio, dove vivono Rizzo e Stella: sono stati mai in
Sicilia, e alle Baleari? Ma a che pro? La buona
coscienza – questo forse si può dirlo a Rizzo, che è un meridionale esimio – è
equanime. Ogni tanto vede anche le manchevolezze altrui. Prendiamo un ladro in
un paese di ladri: fa bene a battersi il petto, ma quando esce dal
confessionale dovrà tornare a rubare. Il Sud non era cattivo e lo è diventato. E
tuttora, fuori dell’Italia se la cava bene. Mentre: com’è che il “Corriere della
sera” parla tanto male del Sud, e mai del Nord? Per esempio della Sa-Rc e non
della variante di valico o della semplice Milano-Torino, scandali più
gravi? Della terra dei fuochi ma mai
dell’avvelenamento delle falde in Lombardia? O degli sprechi. O delle opere
sbagliate, incompiute, difettose che pullulano anche al Nord, pubbliche e
private - Malpensa, il Mose a Venezia, la stessa Expo, ognuna delle quali “vale” due e tre volte la Salerno-Rc. Dove, bizzaria delle bizzarrie, non ci sono tangenti e fondi neri, non come a Milano o Venezia, giusto la criminalità dei criminali, ladri, grassatori.
Non si sa se un Sud
senza l’Italia starebbe meglio o peggio. Certamente sarebbe meglio senza questa
stampa, così alluvionalmente caritatevole.
Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Se muore il Sud, Feltrinelli, pp. 35 €
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