venerdì 20 dicembre 2013

Anime a Genova – o del carcere inutile

Don Paolo, il cappellano del carcere di Marassi, è convinto che Gagliano, il serial killer evaso armato, sia un  convertito (ognuno ha i suoi pentiti): “L’uomo è intelligente”, dice a Battistini sul “Corriere della sera”: “Parlavamo molto, mi stuzzicava sempre su papa Francesco, la Chiesa dei ricchi e dei poveri”, “Si sente ingannato?” “No. Stupito”. Con la t?
E lo psichiatra Giovanni Nuvoli?  “Sapevamo che avesse un’importante storia criminale alle spalle, ma i suoi erano solo problemi lievi, qualche episodio d’ansia”. Non vedeva l’ora di stuprare qualcuno e poi ucciderlo.
E la giudice Daniela Verrini? Il permesso a Gagliano per la fuga era “legittimo, è stato il caso più studiato da questo tribunale”. Di ripetenti?
Ora che l’evaso è stato ripreso, si può pure scherzare. Ma chi ha detto che i cartoni animati (ma più giusto sarebbe dire anime, o hentai come dirà il giapponese, è una storia porno) sono piatti?. Quelli di Genova sono tridimensionali. Parlano come Qui, Quo, Qua ma mandano la parcella, hanno lo stipendio, magari l’auto blu, il direttore di Marassi fa pure l’opinione, illuminato sempre. Questi, anzi, sono illuminatissimi: confermano che il carcere è inutile.

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