Un tentativo di riscrivere Nerval. Dopo la
pubblicazione in volume del “Viaggio in Oriente”, Nerval diede al quotidiano
“Le Pays” da pubblicare a fogliettone il penultimo capitolo della raccolta, la
“Storia della regina del mattino e di Solimano il principe dei geni”. Solimano
essendo il Salomone della Bibbia. La storia è messa in cornice alla maniera del
“Decamerone”. In un caffè di tutti uomini, un po’ oppiati, che fanno corona al
cantastorie. Il quale scandisce il suo racconto in mezzore invece che in
giornate. Ma seriamente.
Il racconto Nerval sottotitolava “Una
leggenda in un caffè”, in una delle “Notti del Ramadan”. Giovanni Mariotti la
riedita al femminile, nel presupposto che Nerval ne sarebbe stato infine felice
– Balkis, la regina di Saba, era lei la prima delle “Figlie del fuoco”, opina.
La restaura anzi. Anche se con modestia: “Cambiare titolo e eliminare le bavures, le sbavature che pendevano
dagli orli, è stata un’operazione troppo semplice perché si possa parlare di restauro”.
Ma c’è poco da fare: il racconto resta
tutto biblico, nomi, fatti, significati, in chiave massonica. Protagonista
Adoniram, cioè Hiram, l’Architetto, rafforzato con Adoni, che costruisce il
Tempio, per i begli occhi della regina di Saba. Una lettura di rara noia, senza
colpa di Mariotti. La rivolta contro Dio di tanto Nerval è snervata in
un’oleografia biblico-esoterica forse dottrinaria ma di nessun lievito.
Il racconto è dell’Architetto e non
della regina, non dispiaccia a Mariotti. Intorno a un vuoto che è il
cristianesimo. La storia d’amore è posticcia. È vero che Balkys-regina di Saba,
o del Mattino, è viva: è sorprendentemente moderna e anzi contemporanea, una
grande attrice in un grande film americano, ma anch’essa annega nella teosofia.
E poi porta male: muoiono tutti, o tradiscono.
Il viaggio in Oriente usava alla “culla
della cristianità”, da sempre e fino poi a Flaubert. Nerval invece evitò
Gerusalemme. Qui attinge alla Bibbia in abbondanza e correttamente, ma come
materiale pronto. Senza spirito, senza vita. Se non come storia antibiblica – ma più anticristiana, in
parallelo con l’altro romanzo del
“Viaggio”, la “Storia del Califfo Hakem”, sul vuoto dell’islam.
Gérard de
Nerval, La regina di Saba, Adelphi,
pp. 200 € 14
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