domenica 22 dicembre 2013

Missioni umanitarie per i nostri soldati

La giustizia segue il suo corso, come si vuole, e il 7 febbraio l’ex tenente medico Barbara Balanzoni sarà processata con l’accusa di “disobbedienza grave e continuata”. Per avere aiutato una gatta a fare i gattini. Dieci mesi d’istruttoria, e ora il processo. Se ne parla perché due senatrici hanno sollevato il caso con un’interrogazione parlamentare giovedì, Silvana Amati, marchigiani, docente di Istologia, membro della commissione Difesa  della commissione Diritti Umani,, democrat, e Daniela Valentini, impiegata, ex consigliere Regionale Pd, membro della commissione Difesa e della commissione Agricoltura: “La dottoressa Barbara Balanzoni, che in qualità di ufficiale medico ha prestato servizio nella Riserva selezionata presso il ROLE 1 della base militare italiana Villaggio Italia in Kosovo, il 7 febbraio 2014 verrà processata con l’accusa di disobbedienza aggravata e continuata; unica colpa della dottoressa Balanzoni risulta essere un suo sensibile e tempestivo intervento per salvare una gatta rifugiatasi sotto una struttura prefabbricata in un’area riservata del compound italiano”. La dottoressa, che ha lasciato l’esercito, si difende dicendo che alla mensa ufficiale più che altro incontrava avvinazzati.
Non se ne parla perché in Irak e Afghanistan la missione di pace ha portato i soldati in zone ostili, con tanti morti. Ma questo è il senso delle missioni militari di pace nelle zone di guerra: una vita di caserma, con tutte le storture della vita di caserma, aggravate dall’isolamento, in territorio straniero se non ostile. Missioni del tutto inutili per i fini dichiarati. Giusto un premio a chi ci partecipa, che può raggranellare con l’indennità di missione il contante per comprare casa. Onorevole, è quello che fanno le oneste lavoratrici ucraine o moldave, che si sobbarcano un paio di non autosufficienti per poi tornare al paese e comprare casa. Ma non c’entra la pace – e le missioni militari non aiutano nessun bisognoso d’aiuto.
La cosa riguarda non solo le missioni militari. Al dare e avere della cooperazione per lo sviluppo si sa – è accertato contabilmente, si è sempre saputo - che il saldo a favore dei beneficiari è ridotto quando non nullo: la cooperazione si fa a beneficio degli stessi donatori.

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