È “una”
storia dei luoghi leggendari, quella di Umberto Eco, naturalmente. Per cultura
e carattere però ubiquo, e quindi con una singolare assenza: quella dei luoghi
dello spirito. Molti altrettanto, se non di più, famosi e figurati di quelli che
Eco repertoria. Tra i luoghi che “hanno creato dei flussi di credenze” niente
di religioso: i menhir di Carnac, per non dire di Stonehenge, o Polsi per non
dire Dodona. Sarà che Eco non considera le fedi leggendarie? O altrimenti
perché mutilarsi del sacro – il Graal, che Eco coltiva, è genere burlesco.
Umberto
Eco, Storia delle terre e dei luoghi
leggendari, Bompiani, pp. 478 ill. € 35
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