venerdì 13 dicembre 2013

Ombre - 201

Il governo francese “assiste” il salvataggio della Peugeot. Assiste, cioè finanzia, lo Stato cinese che salva il gruppo automobilistico. Finanzia la società statale cinese che si fa figurare nuova socia. Senza che Bruxelles apra una “procedura”. Nemmeno esprima un allarme. Nemmeno mandi una richiesta d’informazioni. Almunia, il commissario alla Concorrenza, non legge il francese?

Tutti addolorati al funerale di Angelo Rizzoli. Senza mai dire che fu la prima vittima della Procura di Milano. Una cavia, si può dire, remissiva, su cui la Procura affilò i coltelli. Per primo la carcerazione, oltre un anno (Rizzoli sarà assolto – 23 anni dopo). Per craare l’alleanza coi “soliti noti”, i cavalieri del capitale.

L’alleanza della Procura di Milano col capitale buono fu agevolata, bisogna aggiungere, dal gentiluomo Cuccia. Che ne approfittò per regalare – proprio: gratis - la Rizzoli-Corriere della sera ai “soliti noti”, che pure disprezzava.  

Danilo Calvani, un capo dei Forconi, arriva al comizio Genova con una Jaguar nuova. Che però, tiene a precisare, non è sua: è di “un amico”, dice, “che mi ha dato un passaggio, un camionista”. Ma non voleva dire che le Jaguar sono dei camion – la più piccola costa su strada 60 mila euro.

L’arbitro Webb che incita i giocatori dell’Ajax negli ultimi secondi contro il Milan è impagabile.
Li consola poi per non aver vinto. Dopo aver dato loro un supplemento di recupero su un recupero record, per nessun motivo. Che altro poteva fare, si sa che gli inglesi non sono corruttibili.
Aveva anche evitato di vedere i loro abbracci ai milanisti.

Renzi trentenne arriva coi venti-trentenni, ostracizzando i settantenni. Il settantenne Berlusconi delega ai trenta-quarantenni. Il settantenne Grillo si tiene fuori mandando avanti i trentenni. Il ricambio generazionale è radicale e universale. Ma non si sente odore di nuovo.
I peggiori modi del vecchio anzi si instaurano subito: amicizie, cordate, chiacchiere, veleni.

Renzi- Letta. Il maggiore partito e il governo in mano ai Dc. Di colpo uno si ritrova indietro di un quarto di secolo, a De Mita-Andreotti. Sono l’angelo della storia di Walter Benjamin, che guarda all’indietro? O è che la storia non va avanti (ma questo chi lo dice?)?

Dunque, “La Traviata” alla Scala è un flop totale. Regia sbagliata, conduzione inetta, cantanti inadeguati, le critiche sono feroci. Vista su Rai 5, poi, è un disastro, con i cantanti fisicamente fuori ruolo – Violetta è la florida Damrau, drammatica come una casalinga. Ma Milano si celebra: ci impone anche i fallimenti – non nuovi.

Milano e la Scala che non sanno celebrare Verdi, neanche rappresentarlo non è solo uno scandalo, è un modo di essere della città che governa il Paese. E del Paese.

Le spese pazze – a titolo rimborso pie’ di lista - dei consiglieri regionali Pd alla Regione Lazio arrivano sul “Corriere della sera” otto giorno dopo i fatti. È sempre la sindrome “Lascia o raddoppia”? Se non ne parliamo, decise sessant’ani fa il “Corriere” giudicando pericolosi i quiz, nessuno se ne accorgerà.

Capotosti, presidente emerito della Corte Costìtuzionale a settant’anni, giudice della stessa a cinquanta, uno dei pupilli di Scalfaro, afferma il 5 dicembre: “Dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale”. Questa Dc non ci risparmia niente – una sentenza retroattiva?

Poi Capotosti dirà – dopo qualche giorno, quando qualcuno glielo ha spiegato – di non averlo detto. Sempre il 5, invece, aveva detto: questo Parlamento, “quindi, non potrà più fare niente”. Cioè, nemmeno la nuova legge elettorale.  Dove li prendono?

Possono scopare solo i ricchi e fortunati. Il presidente francese Hollande, che pure si dice socialista, non sapendo che altro fare ha deciso di multare le scopate dei poveri e sfortunati: 1.500 euro a botta. Non è inventato, è vero.

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