martedì 3 dicembre 2013

Silvio no, Barbara sì

È cominciato lo sciacallaggio degli altri pescicani, Bazoli, De Benedetti, Caltagirone, Murdoch, e questo è forse tutto ciò che c’è da dire - non c’è giornalismo non padronale. Ma c’è, in filigrana, qualcosa di diverso. La vicenda è quella degli odi per il padre e degli amori per la figlia, Silvio e Barbara Berlusconi.
Barbara voleva la Mondadori, come ogni buon figlio di famiglia cui spetta l’eredità. Ha avuto un posticino al Milan. L’ha occupato per farsi il più fico della squadra, benché soprannominato Papero. Glielo hanno venduto. S’è rifatta scassando la squadra, non si può dire che Barbara Berlusconi non sia volitiva. Per evitare il peggio ha ottenuto il grado di amministratore delegato, sperando che si stanchi. Ma farà di peggio, questo è certo.
Il curriculum di Barbara Berlusconi è tutto qui. In aggiunta a una cittadinanza svizzera, il padrinaggio di Craxi al battesimo, un paio di figli e un ex marito-compagno a 25 anni, una laurea a 26, e da allora una serie di interviste minatorie contro il padre, nello stile della madre Veronica Lario, di cui è peraltro la copia. Quella che ha un assegno alimentare di un milione e quattro al mese, e ne vuole tre.
Non c’è da indignarsi, robe da Berlusconi: la (ex) moglie è sua e la figlia pure. Ma Barbara ha i media ai piedi. Forse perché ci vedono la carta falsa che farà saltare il banco Berlusconi, ma non è detto. Anzi, non c’è tanto calcolo: è la fregola per la bella guagliona. Una prova generale di glamour BB l’aveva fatta nel 2010 laureandosi col massimo dei voti in Filosofia sotto l’occhio integerrimo di Cacciari e De Monticelli.
Il capitalismo familiare è difficile. Non sempre per colpa dei padri. Che se non altro hanno il merito di avere creato o mantenuto viva l’azienda. E spesso hanno figli buoni accanto agli incontinenti. Ma il rispetto di cui Barbara gode è dubbio.
Al netto dei protervi interessi in agguato, molto altro si intravvede. La vacuità dei media. Nell’uno e nell’altro caso, del padre e della figlia. La volgarità di Milano – la duplice vicenda si svolge a Milano. Una chiave, anche, del successo politico di Berlusconi. Cui non può non andare la simpatia, ancorché recondita, del 45 per cento degli italiani maschi, per l’uomo e per il padre. Di quelli di destra e anche degli altri. Quelli che hanno sempre torto nelle separazioni, negli alimenti, per i figli, per la casa. Nonché della parte che lavora del 55 per cento che è la popolazione femminile. 

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