Un libro
prezioso, di molte immagini d’epoca non photoshoppate. Con un saggio-guida di
un proustiano più curioso che devoto. Roberto Peregalli, filosofo architetto,
“il signore degli interni” (Camilla Baresani) e dei salotti meneghini, sa di
che si parla. L’immagine è prepotente di un’epoca greve, negli oggetti, gli
ambienti, i saloni, gli stessi giardini e le piante. Si sapeva, ma queste riproduzioni
ne danno senso tattile.
Fine Secolo
sa di chiuso: tendaggi pesanti, soglie, stipiti, cassettoni solidi, sovraccarico
di soprammobili, luci opache, pareti opache, di carta o di stoffa, tavole di
fiandre e mollettoni, e veli, velette, stecche e sete écru addosso a bellezze pretenziose. Più stantio che spirituale o
spiritoso, come Proust viene letto - Parigi non era San Francsco dei fiori e del Castro, che è ovvio ma non ai più.
Roberto
Peregalli, Proust. Frammenti per
immagini, Bompiani, pp. 334 € 25
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