Si pensava di sapere tutto di Heidegger, le opere superano i cento volumi, e invece no: in attesa dei taccuini inediti e neri, ecco le conferenze inedite - consumate
le virgole, siamo ora ai punti di sospensione
di Heidegger. François Jaran, studioso francese ora all’università di Valencia,
aveva dedicato allo Heidegger metafisico la tesi di dottorato, basandosi sul
corso dell’inverno 1926-27, appena completato “Essere e tempo”, “Storia della
filosofia da Tommaso d’Aquino a Kant”, e sul corso del semestre estivo 1928
consacrato a Leibniz. Ci ritorna su con più enfasi per averne trovato dichiarate
tracce in quattro conferenze successive, 1929-1930, “il «culmine» del periodo
metafisico di Heidegger”. Dopo le quali ci fu il rifiuto e la “svolta”.
Non
potendo riprodurre i testi, di cui gli editori delle opere mantengono l’esclusiva
per il vol. 80, in uscita nel 2015, Jaran ne propone delle parafrasi. Come dire
che lo Heidegger inedito rimane inedito. Ma compila un volumetto ugualmente
utile agli affezionati. Per i quadri d’epoca che ricostruisce, sui luoghi e i tempi
delle conferenze stesse. Heidegger al convento benedettino di Beuron, Heidegger
“richiamato” da Marbach a Friburgo da Husserl. Il famoso incontro con Cassirer
a Davos. La nomina all’università di Berlino e il rifiuto. Sorprendente, ma non
troppo, un ritratto litografico di Heidegger nel 1930, realizzato da August
Rumm, in cui il filosofo è coronato dal nimbo.
Questi i
titoli delle conferenze: “Antropologia filosofica e metafisica del Dasein”, alla Kantgesellschaft di Francoforte
sul Meno, 24 gennaio, “Hegel e il problema della metafisica”, a Amsterdam il 22
marzo 1930, “Considerazione di sant’Agostino sul tempo. «Confessioni», L. XI”, a
Beuron, 5 dicembre 1930, “”Filosofare e credere. L’essenza della verità”, a Marburgo,
5 dicembre 1930.
Resta da perlustrare
lo Heidegger scolastico, da chierichetto quale fu.
François
Jaran, Heidegger inédit 1929-1930,
Vrin, pp.177 € 12
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