Molti giochi di parole con Crocetta non si
possono fare, dato il nimbo di martirio di cui si aureola, ma è il vasa vasa
della sinistra. Il nuovo zar della Sicilia ha fatto in fretta a rivelarsi il
Cuffaro in salsa democratica. Altrettanto sbrigativo e personale. Negli
appalti, nella gestione dei contributi a fondo perduto, alla ricerca, al
patrimonio culturale, nelle nomine. Con ricorso costante ad amici e amici degli
amici, col dirottamento dei fondi verso gli amici. Nell’impunità giudiziaria
potendo contare su una magistratura di parte.
Non ha però l’impunità politica. Il Pd, il
partito cui Crocetta è approdato dopo essere passato per Rifondazione e i
Verdi, è inquieto sulla tenuta alle elezioni europee. Se si votasse oggi, molte posizioni sarebbero
recuperata dai berlusconiani. E dal partito di Alfano che si presenta terzo incomodo,
della consistenza che ha oggi Grillo, ma con i voti di Casini e, in parte,
dello stesso Crocetta.
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