Ospite da Fazio, Rodotà misura la miseria
della politica di oggi con un esempio, il 1970: “In un solo anno, si fecero
leggi, il sistema sanitario nazionale, lo statuto dei lavoratori, il divorzio,
il diritto di famiglia, etc., che rivoluzionarono l’Italia”. Ma, socialista
all’epoca, non menziona il centro-sinistra
che quelle leggi volle e riuscì a far approvare. Leggi più socialiste che
democristiane, ma non importa. Era il centro-sinistra classico, la
collaborazione tra Psi e Dc.
La damnatio
memoriae continua totale, anche dopo lo sfacelo successivo, quarant’anni di
disfacimento all’insegna del compromesso storico. Che non voleva dire nulla,
null’altro che l’annientamento della cultura riformista, a favore delle
subculture, come si definivano, cattolica e comunista. E ha annientato la
sinistra politica e ha corrotto la Dc – anche se ora questa trionfa, nei
contenuti e nei metodi.
Una scomparsa totale, non casuale. Non solo i politici, quale, malgrado tutto,
è ancora Rodotà, fanno finta di nulla. Nella pur voluminosa “Storia d’Italia
dal dopoguerra a oggi” di Ginsborg che ancora fa testo, e nelle altre, a opera
di storici anglossassoni come Ginsborg o anche italiani, il centro-sinistra c’è
e non c’è. Il compromesso storico invece c’è – dice Ginsborg – dai tempi di
Badoglio. Che storia.
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