Si può fare un film sui turbamenti dello scrittore? Un
impegno finanziario corposo seppure a basso costo, ricreando Parigi a Montréal,
riducendo le pose a scene teatrali, e magari con prestazioni di favore degli
interpreti celebri, a elevato cachet, Jeremy Irons, Bradley Cooper (“Limitless”, specialista in scrittori in crisi), Dennis
Quaid: un impegno comunque milionario. Sulla scrittura e la vita, l’essere e il
non essere, la parola e la cosa? Evidentemente sì, ma non in Europa. Anzi per
un pubblico americano – in Europa il film si può solo vedere sulla pay-tv, dopo
il canonico anno o due. Bisogna riscrivere la storia culturale.
Brian Klugman, The
Words
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