Una dozzina d’anni di guerre per montare gli
slavi del Sud (Jugoslavia) contro la Russia. Un’altra dozzina per tenere il petrolio a 100 dollari (109, 93 per
l’esattezza per l’Italia nel 2013), con guerre ovunque nel Medio Oriente e in
Nord Africa. Non c’è altra storia nella storia di questo quarto di secolo dopo
la caduta del Muro, e del sovietismo. Si dicono, ci diciamo, guerre umanitarie
le prime, e di liberazione le seconde. Ma ognuno vede che sono affarismo, all’insegna
dei monopoli, dell’energia e della finanza, che ci tengono in soggezione attraverso
la crisi - la crisi in realtà è un succedersi di crisi, dell’occupazione, della
finanza, della capacità produttiva (credito, investimenti, produttività) e di
reddito, al coperto delle guerre. Doveva essere un mondo libero, è un mondo
sotto padrone – non si parla più di Occidente, per la vergogna?
In Siria e in Irak, come già in Libia, Al Qaeda
si manifesta per quello che è: non una formazione terroristica clandestina ma
una forza militare, organizzata e approvvigionata, con logistica, commissariato
e armamento in scala. La terribile Al Qaeda, nemica degli Stati Uniti e di ogni
uomo di buona volontà, è sostenuta e finanziata dall’Arabia Saudita e dagli
Emirati del Golfo, che è quanto dire dagli stessi Stati Uniti. E la benzina non
ha nessuna ragione di costare due euro al litro, o poco meno. Se non per queste
guerre continue che gli Usa ci impongono, in Afghanistan, Iraq, Egitto, Libia,
Siria. La volevano fare perfino all’Iran, per incendiare il Golfo Persico. Il barile
di petrolio non ha nessuna ragione di valere 100 dollari, dopo essere arrivato a 140, se non per il principio della
scarsità. La Cina, che ci portano a pretesto, c’era già
quando bastavano 20 dollari. La scarsità si crea con le crisi – le guerre, il terrorismo, etc. Non valeva
più di 15 dollari vent’anni fa, e 10 sarebbero bastati – si arrivava a 15 per tenere
sul mercato il petrolio “marginale”, del Mare de Nord, dell’Alaska, a elevate
profondità.
Ci
sono realtà complottistiche che sfuggono a ogni ipotesi di complotto, talmente
sono evidenti. Le compagnie petrolifere rigurgitano di utili – l’Eni fa utili,
sul petrolio greggio e il gas, ogni anno fra 7 e 10 miliardi, cifre
paperoniane.
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