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martedì 25 febbraio 2014

La Repubblica nacque sulla guerra civile

Ci fu la guerra civile, eccome. Anche perché la Resistenza era sovrastata da un “esercito” ben organizzato, equipaggiato,  armato, finanziato, quello del Pci, con un comando unitario e deciso, di Secchia e Longo. E durò anche troppo dopo la pace.
Non se ne parla, ma la Repubblica nata dalla Resistenza è piuttosto nata dalla guerra civile – non per nulla il terrorismo di trent’anni dopo fece migliaia di vittime, tra cui quattro  o cinquecento morti. Un radicamento che spiegherebbe l’impossibilità persistente di fare politica, del famoso “paese normale”.
Pansa non è storico ma contestualizza. A differenza degli storici, quasi tutti, della Resistenza – con l’eccezione di Pavone, Crainz e pochi altri. Con spirito polemico, ma senza fare polemica. Documentando pure il terrorismo di Graziani (uno che si ebbe gli onori di Andreotti qualche mese prima del compromesso storico, come dimenticarlo?), il collaborazionismo, specie contro gi ebrei, la tortura, e naturalmente l’occupazione tedesca, con le innumerevoli stragi di qua e di là dell’Appennino, da Arezzo e Massa in su..
Pansa, spirito indipendente e grande giornalista, ha anche i titoli, storico di formazione. Qui, come nel suo giornalismo, appassionato e competente, grandissimo lavoratore sempre sul campo. Senza partito preso, questo è vero – e per questo mai direttore, solo tollerato in tutti i giornali in cui ha lavorato, “La Stampa”, “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “L’Espresso”, in virtù dei suoi lettori?
Giampaolo Pansa, Bella ciao. Controstoria della Resistenza, Rizzoli pp. 430 € 19,90

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