Riesumato nel 2001, su impulso
dell’allora presidente Ciampi che volle “ricostituire” una memoria unificata
della Resistenza, finalmente pacificata, è stato per mezzo secolo l’unica
testimonianza dell’eccidio di Cefalonia. Dei 12 mila fanti, alpini, artiglieri,
carabinieri, marinai, che i tedeschi fecero prigionieri dopo l’8 settembre, e
poi trucidarono nelle forme più barbare. Prima – prima di Ciampi – non se ne
poteva parlare.
Venturi, avendo abiurato al
Pci nel 1958 (per questo rimosso, subito e per sempre, dall’olimpo letterario),
scrisse per prima cosa questo romanzo della Resistenza militare. Rispetto alle
ricostruzioni documentarie successive ha meno particolari agghiaccianti, ma il
racconto della barbarie c’è tutto.
Marcello Venturi, Bandiera bianca a Cefalonia
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