Il silenzio è
assordante attorno alla crisi. Il consenso è unanime attorno a Renzi. Una
procedura atipica, e anche incostituzionale (dicono di no, ma lo è), non solleva
un ciglio. Mentre un rivoluzionario trova tutti proni. Tutti quelli che
contano, nei media e nel poteri. C’è di che avere paura.Nemmeno il
rifiuto della politica in Sardegna, il terzo in pochi mesi, smuove la bonaccia d’ordinanza.
Renzi non si sa che cosa vuole, l’ha voluto con metodi da golpista, e tutti
tacciono. . A sinistra, al centro, e a destra. Tacciono i comici di regime.
Forse solo per non sapere ancora da che parte stare. Tacciono gli ultimi
liberali. Che però sono in cattività, li tengono in gabbia per esibirli. Ma
tacciono anche i (suoi) compagni. E i vestali dell’ortodossia? È Renzi l’uomo
dell’ortodossia? Quale?Tutto si
riconnette se si ricorda che Renzi fu “lanciato” da un’intervistona con “Panorama”
nel 2004, settimanale di Berlusconi, diretto da Carlo Rossella. Dice: ma Berlusconi
non fa parte dei poteri. Ora, dopo le intemperanze con Ruby.
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