Monti puntualizza ai giornalisti: “Sono sempre stato
una tomba per quello che riguarda le conversazioni con il capo dello Stato nel
2011”. Come dire: c’è ben altro.
Toyota deve “richiamare” 1,9 milioni di auto ibride
Prius, cioè tutte quelle in circolazione. Ma non perde la fiducia delle agenzie
di rating. Fiat si compra Chrysler e viene degradata a quasi spazzatura. Così
dovrà pagare uno o due punti percentuali in più alle banche sul suo debito. È
così che funziona il mercato.
La
Roma dei record non vince il derby con la Lazio povera – al punto che “nessun
giocatore la vuole”, l’allenatore Reja dixit. E l’umore della città subito si
rovescia: Roma da rifondare, Lazio forte.
Roma
è la vera capitale d’Italia: umorale. Forse per questo l’Italia non ne tiene
conto.
“Contatti
Napolitano-Monti nel 2011: FI e M5S «Quirinale chiarisca»”, “Napolitano: complotto
è solo fumo”, “Letta: vergognoso tentativo di mistificazione”, “Renzi: intollerabile
polemica”, “Monti conferma, ma non è anomalia”. Ma di che stiamo parlando, che
tanti s’indignano? Che deve chiarire il Quirinale. Cos’è questo complotto?
Non
è nemmeno la Rai, sono i titoli di Sky tg 24. È però vero che Sky è di Murdoch,
uno che sa come si manipola l’informazione.
E
Letta, che dice vergognosi e mistificatori Prodi, De Benedetti, lo stesso
Monti, la Rcs, il “Corriere della sera”, il “Financial Times”? Con chi dobbiamo
stare?
Murdoch,
che è di destra, anche bruta, in Italia si finge di sinistra. Però, mentre il
Pd modestamente chiede un euro ai sottoscrittori, lui ne vuole 500.
Nessuno
vuole le frequenze tv. Un altro lascito di Monti, anzi del superministro
Passera, il consulente di Napolitano. L’asta per le frequenza va deserta, e lo
Stato dovrà rifondere i danni ad alcuni operatori, come la 3, danneggiati dal
blocco della concessione due anni fa.
L’asta
era stata organizzata da Passera a favore di Murdoch e De Benedetti. Tra veri
professionisti, cioè, della questione morale – due che non spendono per niente.
Ora che Passera è finito, come banchiere e come politico, Murdoch e De
Benedetti non sono interessati alle frequenze, anche se il piano Passera non
chiedeva molto.
Woody
Allen, alla riscossa nell’eterna lite con Mia Farrow, lamenta col “New York
Times” che il figlio avuto con lei, Ronan, sia ora dichiarato figlio di
Sinatra: “Quindi io ho mantenuto il figlio di un altro”. La questione morale è
solo economica. Solo in America?
Il
filosofo Esposito riscopre con Grillo “la politica dell’insulto” – “la voglia
di annichilire l’avversario che mette a rischio la democrazia”. La argomenta su
“Repubblica”, senza senso del ridicolo. Ma è vero che c’è sempre qualcuno più
offensivo di noi.
“Repubblica” si butta con ben due pesi massimi,
Erbani e Grion, sull’idea di un giudice
della Corte dei conti di far valere nel
patrimonio nazionale anche i beni artistici. Mentre, a fianco, Salvatore Settis
dice che è una sciocchezza.
Lo stesso Settis dice però che in Franca
se ne intendono. Avendo affidato a Maurice Lévi e Jean-Pierre Jouyet – sono famosi?
- uno studio ottimo, eccellente, prezioso, sui beni immateriali. Che è la
stessa cosa. L’erba del vicino è sempre più verde, più alta, più fitta? Era – è
– la mediocrità piccolo borghese.
Settis ha già avuto la Legion d’honneur?
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