mercoledì 12 febbraio 2014

Ombre - 208

Monti puntualizza ai giornalisti: “Sono sempre stato una tomba per quello che riguarda le conversazioni con il capo dello Stato nel 2011”. Come dire: c’è ben altro.

 

Toyota deve “richiamare” 1,9 milioni di auto ibride Prius, cioè tutte quelle in circolazione. Ma non perde la fiducia delle agenzie di rating. Fiat si compra Chrysler e viene degradata a quasi spazzatura. Così dovrà pagare uno o due punti percentuali in più alle banche sul suo debito. È così che funziona il mercato.


La Roma dei record non vince il derby con la Lazio povera – al punto che “nessun giocatore la vuole”, l’allenatore Reja dixit. E l’umore della città subito si rovescia: Roma da rifondare, Lazio forte.
Roma è la vera capitale d’Italia: umorale. Forse per questo l’Italia non ne tiene conto.

“Contatti Napolitano-Monti nel 2011: FI e M5S «Quirinale chiarisca»”, “Napolitano: complotto è solo fumo”, Letta: vergognoso tentativo di mistificazione”, “Renzi: intollerabile polemica”, “Monti conferma, ma non è anomalia”. Ma di che stiamo parlando, che tanti s’indignano? Che deve chiarire il Quirinale. Cos’è questo complotto?
Non è nemmeno la Rai, sono i titoli di Sky tg 24. È però vero che Sky è di Murdoch, uno che sa come si manipola l’informazione.

E Letta, che dice vergognosi e mistificatori Prodi, De Benedetti, lo stesso Monti, la Rcs, il “Corriere della sera”, il “Financial Times”? Con chi dobbiamo stare?

Murdoch, che è di destra, anche bruta, in Italia si finge di sinistra. Però, mentre il Pd modestamente chiede un euro ai sottoscrittori, lui ne vuole 500. 

Nessuno vuole le frequenze tv. Un altro lascito di Monti, anzi del superministro Passera, il consulente di Napolitano. L’asta per le frequenza va deserta, e lo Stato dovrà rifondere i danni ad alcuni operatori, come la 3, danneggiati dal blocco della concessione due anni fa.

L’asta era stata organizzata da Passera a favore di Murdoch e De Benedetti. Tra veri professionisti, cioè, della questione morale – due che non spendono per niente. Ora che Passera è finito, come banchiere e come politico, Murdoch e De Benedetti non sono interessati alle frequenze, anche se il piano Passera non chiedeva molto.

Woody Allen, alla riscossa nell’eterna lite con Mia Farrow, lamenta col “New York Times” che il figlio avuto con lei, Ronan, sia ora dichiarato figlio di Sinatra: “Quindi io ho mantenuto il figlio di un altro”. La questione morale è solo economica. Solo in America?

Il filosofo Esposito riscopre con Grillo “la politica dell’insulto” – “la voglia di annichilire l’avversario che mette a rischio la democrazia”. La argomenta su “Repubblica”, senza senso del ridicolo. Ma è vero che c’è sempre qualcuno più offensivo di noi.

“Repubblica” si butta con ben due pesi massimi, Erbani e Grion, sull’idea di un giudice
della Corte dei conti di far valere nel patrimonio nazionale anche i beni artistici. Mentre, a fianco, Salvatore Settis dice che è una sciocchezza.

Lo stesso Settis dice però che in Franca se ne intendono. Avendo affidato a Maurice Lévi e Jean-Pierre Jouyet – sono famosi? - uno studio ottimo, eccellente, prezioso, sui beni immateriali. Che è la stessa cosa. L’erba del vicino è sempre più verde, più alta, più fitta? Era – è – la mediocrità piccolo borghese.
Settis ha già avuto la Legion d’honneur?

Quello che il ministero dell’Economia francese ha commissionato a questi famosi Lévi e Jouyet fu fatto trent’anni fa in Italia da un ministro del Lavoro, De Michelis, impegnando i giovani senza lavoro, in cooperativa o associazione, a costituire un data base del patrimonio culturale. Sempre la storia – piccolo borghese - che i figli dei vicini sono migliori? O la cosa è irrilevante perché De Michelis era socialista? Settis! 

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