venerdì 28 febbraio 2014

Polizie, crimini e vendette

Una polizia invece di sei sarebbe un gran risparmio, e anche una riforma utile – è strano che Renzi se la sia fatta sfuggire nel suo crozziano “catalogo”. Nella vulgata ci sono due polizie, i Carabinieri e l’ex Pubblica Sicurezza, la Polizia propriamente detta. Che si fanno sgambetti e si rifilano bufale. Invece, già all’epoca della vulgata erano in tre: c’era, non detta ma vigile, vigilantissima col suo Ufficio I, la Guardia di finanza. Che in alcuni casi controlla i bilanci e gli scontrini, e nel molto tempo libero intercetta e si tiene informata, del più e del meno.
Ma questa è preistoria.
Da un paio di decenni ne abbiamo sei, di polizie. Perché ognuna si è sdoppiata: con lo Sco  la Polizia, col Ros i Cc, e con lo Scico la Gdf. In guerra tra di loro, cioè con le rispettive armi. O meglio: sfidate in guerra dalle rispettive armi, i cui generali non digeriscono la concorrenza dei generali dei servivi operativi, di carriera più svelta. Sei polizie in guerra tra di loro invece che contro il crimine, se ne potrebbe fare un primato.Ne abbiamo più di un caso. In Polizia meno. Ma qualcosa c’è stato a Napoli da parte dello Sco contro il capo della Criminalpol, che prendeva troppi camorristi – non perché li prendesse, ma perché li prendeva lui e non lo Sco. I casi più eclatanti sono quelli dei CC contro il Ros. Prima quello di Mori poi quello di Ganzer. Meno scoperti (più coperti dai cronisti) ma ancora più gravi quelli della Guardia di Finanza. A Milano contro il generale Pollari per il “sequestro” di Abu Omar. E ora a Bari contro il generale Bardi e il maggiore Sportelli.


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